Droni, cambiano ancora le norme e si specificano le sanzioni.

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Il settore degli aeromobili a pilotaggio remoto, altrimenti detti Droni, è in grande effervescenza.

Si susseguono a ritmo incessante Regole e Prontuari che dovrebbero orientare i driver del mercato e gli stessi Utenti in un contesto che cambia quasi in tempo reale.

Il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha fatto circolare  il 30 aprile 2015  un  vademecum e prontuario sanzioni sui droni (areomobili a pilotaggio remoto).
Il Vademecum è finalizzato alla formazione  del personale delle forze di polizia, mentre il prontuario  è stato redatto per  agevolare, nel caso di violazioni, l’applicazione delle sanzioni.

Tra le infrazioni più severe, la mancanza di copia della polizza assicurativa, che  può costare fino a 15 mila euro di multa, mentre il volo senza autorizzazione, in caso di operazioni critiche, determina la possibile applicazione della reclusione sino ad un anno.
Il testo del vademecum, annunciato già a febbraio 2015  precede in verità  la nuova edizione aggiornata del regolamento Enac sui droni, che era prevista originariamente per il mese di maggio, ma che molto probabilmente slitterà   a  giugno 2015 e che si pone come la normativa base per le attività degli aeromobili a pilotaggio remoto,

Novità in arrivo ( forse) anche nell’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto in attività di pubblica sicurezza e prevenzione di reati.

Il Decreto Legge n. 7 del 18 Febbraio 2015 (droni per la prevenzione della criminalità), convertito con  legge n. 43 del 17 Aprile 2015 (entrato in vigore il 25 Aprile scorso) , prevede che, entro centoventi giorni dalla sua entrata in vigore,  ( quindi in teoria entro il 19 Agosto 2015)  il Ministero degli Interni disciplini l’utilizzo, da parte delle Forze di Polizia, di droni a fini di prevenzione dei reati di criminalità organizzata ed ambientale.

Secondo quanto prescritto, il Ministero degli Interni dovrà concertare le modalità di utilizzo di questi mezzi con il Ministero della Difesa ed il Ministero delle Infrastrutture, nel rispetto della regolamentazione ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).

Nel profluvio di regolamentazione e linee guida, sembra che un unico soggetto sia rimasto silente, al di là del generico conferimento di funzioni relativo ai droni utilizzati a fini di prevenzione e repressione, ovvero il Parlamento.

Poiché però la disciplina dei droni impatta profondamente con i diritti degli individui, sarebbe necessario che la cornice normativa primaria, magari sotto forma di un testo unico ricognitivo delle norme esistenti, venga assegnato al Legislatore primario.

@fulviosarzana