Si al sequestro dei Computer per reati tributari e finanziari, nel rispetto dei principi di proporzionalità ed adeguatezza.

cassazione

Il sequestro dei computer di una società , nei confronti della quale si procede per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale  e documentale, è legittimo, ma deve essere adottato rispettando i criteri di proporzionalità ed adeguatezza.

A stabilirlo la Corte di Cassazione in un provvedimento depositato nei primi giorni di aprile del 2017.

In termini concreti l’assunto stabilisce che l’Autorità Giudiziaria abbia il potere di sequestrare l’intero contenuto del PC e non solo singoli documenti, salvo dover restituire in termini ragionevoli poi il computer all’avente diritto.

La Suprema Corte ha avuto modo di affermare, in tema di acquisizione della prova, l’autorità giudiziaria, al fine di esaminare un’ampia massa di dati i cui contenuti sono potenzialmente rilevanti per le indagini, può disporre un sequestro dai contenuti molto estesi, provvedendo, tuttavia, nel rispetto del principio di proporzionalità ed adeguatezza, alla immediata restituzione delle cose sottoposte a vincolo non appena sia decorso il tempo ragionevolmente necessario per gli accertamenti e, in caso di mancata tempestiva restituzione, l’interessato può presentare la relativa istanza e far valere le proprie ragioni, se necessario, anche mediante i rimedi impugnatori offerti dal sistema.

In questa prospettiva, e in termini riferibili anche alla fattispecie concreta in esame, la giurisprudenza di legittimità ha affermato che «in tema di sequestro probatorio ed ai fini della legittimità del decreto di sequestro, pur se è necessaria la specifica indicazione delle cose che ne costituiscono l’oggetto, occorre considerare che quando si procede per particolari reati, quali, esemplificando, quelli tributari e, più in generale, quelli, come la bancarotta fraudolenta, che impongono la ricostruzione del volume di affari di una società, non è sempre possibile individuare preventivamente il documento ritenuto utile allo scopo», sicché, in tali casi, «non si può prescindere dal sequestro dell’intera contabilità relativa all’impresa per individuare in un secondo momento quelli effettivamente necessari all’accertamento del fatto».

@fulviosarzana