I negoziati in sede di Consiglio Europeo per l’approvazione della Proposta di Regolamento E-privacy andrebbero verso un “clamoroso” rinvio.
Come è noto, il 10 gennaio scorso la Commissione Europea ha presentato una proposta di Regolamento che dovrebbe modificare la Direttiva 2002/58/EC (“Direttiva e-Privacy”) uniformando l’attuale quadro normativo in materia di trattamento dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche.
L’auspicio secondo la Commissione sarebbe stato quello di ottenere il via libera e l’approvazione definitiva in coincidenza con la piena applicazione del Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali(“GDPR”) prevista per il 25 maggio 2018.
L’auspicio sembra destinato a rimanere tale, viste le troppe critiche levatesi da più parti.
A tal proposito la Presidenza Estone del Consiglio si preparerebbe a registrare il 4 dicembre prossimo, data del prossimo Consiglio Europeo, il mancato accordo in sede Europea rinviando la palla al Prossimo presidente del Consiglio Europeo: la Bulgaria.
La norma avrebbe consentito l’estensione dell’applicazione della normativa sulla privacy nelle comunicazioni elettroniche agli OTT ( Facebook, Google, whatsapp) e la regolamentazione dei metadati.
Inoltre la norma avrebbe potuto disporre norme più stringenti in materia di manifestazione del consenso al trattamento dei dati , di fatto creando un contesto nel quale la disciplina sugli “usi legittimi”, che consente di prescindere dallo stesso consenso, fosse più limitata rispetto a quanto avviene oggi.
Da questo punto di vista il regolamento prevede che“il consenso al trattamento dei dati provenienti dall’utilizzo di internet o delle comunicazioni vocali non sarà valido se il titolare dei dati non dispone di una vera scelta libera o se non può rifiutare o revocare il consenso senza conseguenze negative” (Regolamento, cons. 18).
L’Italia però presenterebbe lo stesso una propria proposta, frutto del lavoro dei tavoli tecnici attivati pressi i Dipartimenti interessati.