La Cina sarebbe in procinto di elaborare un proposta normativa in materia di privacy.
I sistemi di riconoscimento biometrico costituiscono lo standard in Cina in molti settori, e lo sviluppo delle tecnologie intelligenti è stato sin d’ora considerato un driver importante per lo Stato.
L’intelligenza artificiale e le sue numerose applicazioni, tra le quali occupa un posto di primo piano la biometria, costituiscono una componente importante del piano nazionale cinese.
Nel 2017, il “Piano di sviluppo dell’intelligenza artificiale di futura generazione” si è posto l’ambizioso risultato di porre il paese asiatico come leader mondiale nell’innovazione dell’AI entro il 2030.
L’autenticazione biometrica viene utilizzata ordinariamente nel settore pubblico e privato, come strumento di identificazione a vari servizi o per il controllo degli accessi.
L’uso della biometria include la verifica delle impronte digitali, il riconoscimento facciale, la scansione del DNA, il riconoscimento dell’iride, e altri metodi.
In particolare, l’uso dei dati biometrici si è sviluppato in modo esponenziale in settori chiave: viene utilizzato per controllare il pagamento delle bollette, richiedere i servizi medici e di sicurezza sociale e persino rimborsare i prestiti.
Ma la mancanza di una legge globale e di un “enforcement” sull’abuso di dati ha consentito alle aziende di accedere a grandi quantità di dati personali individuali, una pratica che ha sollevato problemi di privacy.
La norma in gestazione dovrebbe servire a regolamentare l’uso di tali dati nel settore privato.