Francia, Portogallo e Spagna hanno dato una svolta al dibattito sul famoso articolo 13 della proposta di direttiva sul diritto d’autore dell’UE, con una determinazione adottata in sede di Consiglio Europeo, che obbliga le piattaforme di condivisione di contenuti online ad introdurre il filtraggio automatizzato obbligatorio dei caricamenti ad opera di terzi, come originariamente proposto dalla Commissione, ma recentemente messo in discussione da un certo numero di Stati membri.
La notizia proviene da uno dei soliti “leak” conseguenti alle riunioni tecniche svoltesi tra gli Sherpa dei vari Stati.
La determinazione dei tre stati propone vari emendamenti alla proposta di direttiva sui diritti d’autore che, tra l’altro, escluderebbe per le piattaforme di condivisione di contenuti online la piena esenzione dalla responsabilità legale dei caricamenti alle loro piattaforme prevista dell’articolo 14 della direttiva sulla e- commerce (2001/31 / CE).
Il testo proposto per l’articolo 13 presentato dai tre paesi contiene numerose caveat, ma in sostanza rafforza uno degli elementi più problematici della proposta originaria della Commissione, recentemente riassunta in una lettera comune recentemente firmata da 27 organizzazioni della società civile di tutta Europa: “l’obbligo di filtro per il caricamento dei contenuti creerà un sistema di esclusione anche di contenuti perfettamente legali”.
Inoltre la proposta suggerisce l’introduzione di un obbligo di “diligenza” per i “fornitori di servizi della società dell’informazione”, obbligandoli a “prendere misure adeguate e proporzionate, per quanto riguarda il pubblico e gli accessi alle piattaforme, per garantire la protezione di opere o di altri soggetti”.
E ciò anche se le piattaforme possano in realtà fruire dell’esenzione di responsabilità prevista all’articolo 14 della direttiva sul commercio elettronico.
La proposta è stata successivamente aggiunta all’ordine del giorno della riunione del 18 ottobre del gruppo di lavoro del diritto del diritto per la proprietà intellettuale da parte dell’attuale Presidenza Estone del Consiglio.
Il gruppo di lavoro, come tanti altri che affrontano il processo decisionale in seno al Consiglio, pubblica i suoi ordini di riunione ma non produce alcun verbale pubblico.