I nuovi reati informatici e l’intelligenza artificiale.

*di Fulvio Sarzana di S. Ippolito, avvocato in Roma.

L’intelligenza artificiale entra di diritto nel nostro codice penale, mediante disposizioni introdotte con legge dello Stato.

E’ stata infatti pubblicata in  Gazzetta Ufficiale il 25 settembre 2025, la Legge 23 settembre 2025, n. 132, avente ad oggetto “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale“.

La legge entra in vigore il 10 ottobre.

 

Deepfake.

La norma tenta innanzitutto di porre un rimedio alla diffusione illecita del cd deepfake.

Deepfake sono una forma avanzata di manipolazione digitale dell’immagine o del video, dove si utilizza l’intelligenza artificiale, per creare o modificare contenuti audiovisivi.

Questa tecnologia ha la capacità di sostituire i volti delle persone nei video con quelli di altri, creando così un risultato che può sembrare sorprendentemente reale.

Il deepfake in sé non costituisce un illecito, lo diventa quando la finalità e l’estrinsecazione della condotta sono in grado di determinare un danno ingiusto a qualcuno.

Per questo motivo viene introdotto un nuovo delitto, previsto dall’art. 612-quater, denominato “Illecita diffusione di contenuti generati o alterati con sistemi di intelligenza artificiale”.

Il reato è commesso da “chiunque cagiona un danno ingiusto ad una persona, cedendo, pubblicando o altrimenti diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità” e “Il delitto è punibile a querela della persona offesa. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio ovvero se è commesso nei confronti di persona incapace, per età o per infermità, o di una pubblica autorità a causa delle funzioni esercitate”.

 

I sistemi di intelligenza artificiale.

Quanto alla definizione di ciò che si deve intendere come intelligenza artificiale la legge opera un rimando al Regolamento UE 2024/1689 (l’AI Act), che lo descrive come un sistema automatizzato capace di operare con vari livelli di autonomia e di generare output (come previsioni o contenuti) che influenzano ambienti fisici o virtuali.

 

Reati economici e finanziari e intelligenza artificiale.

Le norme prevedono anche un inasprimento  delle pene in occasione della commissione di reati attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e specifiche aggravanti per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale utilizzata per compiere reati economici e finanziari.

 

Il diritto d’autore.

Un capitolo a parte è destinato alle disposizioni di modifica della legge in materia di diritto d’autore.

Da quest’ultimo punto di vista sono ora sanzionate anche le condotte di text e data mining abusivo, ovvero la riproduzione o estrazione di testi e dati da opere protette, effettuata tramite intelligenza artificiale in violazione delle norme sul diritto d’autore.

 

I nuovi reati informatici e l’intelligenza artificiale.