6 anni! E’ il termine di conservazione dei dati telefonici e telematici di tutti i cittadini appena approvato alla Camera. In una direttiva sugli ascensori.

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Una calda estate per i cittadini italiani.

Ancor più per i cittadini italiani che telefonano o vanno su internet.

Infatti nel bel mezzo del recepimento di una direttiva sugli ascensori capita che due Parlamentari, e, nella fattispecie Walter Verini e  Giuseppe Berretta, inseriscano ( e facciano approvare),

un emendamento alla legge europea 2017 che allunga fino a 72 mesi il termine di conservazione per i provider  dei dati telefonici e telematici.

Il testo dell’emendamento approvato è il seguente:

proposta emendativa 12-bis.020., atto portante leg.17.eme.ac.4505// //

  Dopo l’articolo 12-bis, aggiungere il seguente:
Art. 12-ter. – (Termini di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico). – 1. In attuazione dell’articolo 20 della direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2017 sulla lotta contro il terrorismo e che sostituisce la decisione quadro 2002/475/GAI del Consiglio, al fine di garantire strumenti di indagine efficaci tenuto conto delle straordinarie esigenze di contrasto al fenomeno del terrorismo, anche internazionale, per le finalità di accertamento e repressione dei reati di cui agli articoli 51, comma 3-quater, e 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale il termine di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico, nonché dei dati relativi alle chiamate senza risposta, di cui all’articolo 4-bis, commi 1 e 2, del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2015, n. 43, è stabilito, in deroga a quanto previsto dall’articolo 132, commi 1 e 1-bis, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in settantadue mesi.

Ora, va considerato che la Corte di Giustizia,  è intervenuta più volte sulla conservazione dei dati evidenziando il rischio di violazione dei diritti civili a causa della indeterminatezza delle previsioni normative e del tempo di conservazione dei dati.

La Corte in particolare nel 2014  ha affermato  l’illegittimità della direttiva “Frattini” (2006/24/Ce) per violazione del principio di proporzionalità nel bilanciamento tra diritto alla protezione dei dati personali ed esigenze di pubblica sicurezza.

E, basti pensare che nel nostro ordinamento attualmente i tempi di conservazione sono

  • traffico telefonico: 24 mesi dalla data della comunicazione (art. 132 comma 1 del Codice della privacy), ma attenzione: 6 mesi per le chiamate senza risposta (art. 123 comma 2 del Codice della privacy);
  • traffico telematico: 12 mesi dalla data della comunicazione (art. 132 comma 1 del Codice della privacy).
  • Dunque i cittadini italiani si dovranno preparare perchè i loro dati verranno conservati praticamente in “eterno” dagli Internet Service Providers.

@fulviosarzana