App Immuni: quanti italiani l’hanno veramente scaricata? Ecco i dati.

OIF

L’app Immuni viaggia verso l’adozione finale su tutto il territorio nazionale, tra polemiche e ritardi.

Ma quanti Italiani l’hanno realmente scaricata?

 

La Ministra per l’innovazione Paola Pisano ha parlato il 3 giugno di un milione di download, mentre il Commissario  straordinario Arcuri, la mattina del 4 giugno, ha parlato di un milione e 150 mila download.

Premesso che, per ragioni di trasparenza sarebbe necessario sapere da dove e come sono individuati quei dati, mentre nulla è stato detto, è possibile effettuare alcune considerazioni.

La percentuale di download  indicata dai due esponenti istituzionali corrisponde all’incirca all’1, 8 della popolazione Italiana, a fronte di un traguardo minimo necessario, in base alla stime, del 60 per cento della popolazione.

Alla stessa data ( cinque giorni dal lancio)  in alcune esperienze comparabili ( Australia e Norvegia) la percentuale di download andava dal 10 al 25 per cento della popolazione.

In entrambi i casi, ad oggi ( dati dell’MIT Statunitense), a circa un mese dal lancio delle due app, le percentuali di download sono rispettivamente di 21,20 e 26,58.

In Australia, a questo proposito, la testata Guardian parla apertamente di fallimento dell’app.

La Gran Bretagna, nel frattempo, secondo sempre quanto riferito dal Guardian, che cita un senior officer del sistema sanitario Inglese, avrebbe deciso di posticipare l’avvio dell’app anti covid tra settembre ed ottobre.

Tornando all’app Immuni ed ai dati di download va rilevato come il contatore di download di scaricamento dello store di Google Play, quindi degli smartphone accessoriati con il sistema Android, sia fisso dalle 13 del 3 giugno, su una percentuale di mezzo milione di scaricamenti.

I  telefonini accessoriati con il sistema IOS ( Apple), costituiscono in Italia un terzo degli smartphone Android, e non se ne conoscono i numeri di download, che possono essere noti solo agli sviluppatori.

Accedendo alle interpretazioni dei due esponenti Istituzionali avremmo  però che un numero di smartphone inferiore di due terzi rispetto ai telefonini Android,  che registra un dato di mezzo milione di download, avrebbe scaricato più del doppio dell’insieme di tutti gli smartphone Android,  ovvero il delta tra mezzo milione di download e la cifra di un milione e 150 mila scaricamenti generali.

Il che appare francamente inverosimile.

Ma, ripeto, solo le istituzioni, possono fugare i dubbi, pubblicando in trasparenza i dati, ed i modi di rilevazione dei dati stessi.

Nel frattempo è accaduto che il Ministero della Salute ha rimosso il 3 giugno stesso dagli Store ( si dice, temporaneamente)  la possibilità di scaricare l’app dai sistemi Huawei e Honor, che non funzionavano.

Le ragioni sembrerebbero tecniche, è però un fatto che le recensioni sul Google Play nella giornata del 3 giugno avevano fatto drammaticamente crollare la reputazione dell’app sullo store, sino ad una percentuale del 3,5 per cento di soddisfazione ( su 5).

Una percentuale molto bassa.

La maggior parte delle recensioni negative proveniva dagli utenti Huawei, letteralmente inferociti.

La percentuale degli utenti soddisfatti, grazie a questo che appare uno stratagemma reputazionale, è così risalito, sino a percentuali più accettabili.

Il 4,1 di soddisfazione in media.

Nel frattempo però una povera app indiana per bambini dal titolo simile a Immuni, denominata “Immune System”, in inglese, è stata letteralmente ricoperta da insulti da utenti  italiani che l’hanno evidentemente scambiata per l’app italiana.

La strada di Immuni, appare oggettivamente in salita.

@fulviosarzana