Gli USA presentano il “Token Taxonomy Act”. Criptovalute escluse dal controllo dell’organo di borsa.

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Una politica regolatoria aggressiva in materia di Token digitali in  grado di compensare i vantaggi finanziari per le criptovalute offerti da paesi come la Svizzera e Singapore.

E una sottrazione dei Token digitali dal controllo dell’Organo di controllo della  borsa USA, la SEC.

Sono queste le finalità della norma bipartisan presentata alla Camera dei Rappresentanti USA poco prima di natale,  dal Repubblicano dell’Ohio Darren Soto e dal Democratico della Florida Warren Davidson.

Il “Token Taxonomy Act” definisce i  “token digitali” e specifica che le leggi sui titoli finanziari non si applicheranno alle criptovalute.

Se approvato, questo disegno di legge costituirà un aggiornamento del Securities Act del 1933 e del Securities Exchange Act del 1934, che definiscono  la struttura attualmente utilizzata per la gli asset finanziari negoziabili denominati “security”.

Se la norma passerà, considerando che a febbraio si insedierà la nuova Camera dei rappresentanti, i token digitali  rientreranno nella competenza della Federal Trade Commission o della CFTC, la Commodity Futures Trading Commission,  e non dell’organo di controllo della borsa, la SEC.

L’approvazione della norma determinerebbe anche una tassazione di favore per le criptovalute.

L’IRS, ovvero l’agenzia fiscale USA dovrebbe adeguare la tassazione delle valute virtuali, creare un’esenzione fiscale per gli scambi di una valuta virtuale con un’altra e creare un’esenzione de minimis dalla tassazione per le plusvalenze realizzate dalla vendita o dallo scambio di valuta virtuale.

La SEC sta già adottando una politica  molto severa  bloccando gli ICO che emettono token dalla natura finanziaria assimilati a titoli a tutti gli effetti, e questo ha spinto i due membri del Congresso ad ipotizzare una norma che sottragga all’organo di borsa le competenze in materia.

@fulviosarzana