L’Associazione Luca Coscioni ha presentato al Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, una richiesta formale di accesso agli atti relativa al processo di selezione della app sul tracciamento dei contatti.
Tre sono le richieste specifiche:
- Conoscere i criteri di valutazione e relativi punteggi (minimo e massimo) utilizzati dal “Gruppo di lavoro data-driven per l’emergenza COVID-19” nell’ambito dell’analisi delle proposte formulate dai partecipanti alla fast call for contribution;
- Conoscere il numero di proposte pervenute ed indicazione dei relativi proponenti;
- Conoscere il punteggio assegnato alla proposta selezionata e alle altre proposte presentate e ammesse a valutazione.
La richiesta è frutto della raccolta di problematicità emerse durante le assemblee pubbliche organizzate nelle settimane scorse dall’Associazione a cui hanno partecipato giuristi e informatici, i quali hanno evidenziato problematiche legate alle modalità di promozione della diffusione della app, raccoglimento, mantenimento e gestione dei dati oltre che licenze d’uso e tipologia di software utilizzato dalla app e coordinamento con la possibilità di fare test.
“In un momento in cui occorre coinvolgere le persone nella gestione di una situazione difficile” si legge in una nota dell’Associazione “e in cui si invoca la pratica di un senso diffuso di responsabilità per il rispetto del diritto alla salute al pari di tutti i diritti previsti dalla Costituzione, la richiesta di accesso agli atti vuole denunciare anche come la ‘Ragion di Stato’ non possa giustificare la sospensione dello Stato di Diritto a partire dalla possibilità di conoscere i criteri di valutazione e selezioni di strumenti di gestione della vita in comune”.
L’Associazione Luca Coscioni ha inoltre sottoscritto una lettera aperta al Governo promossa, tra gli alti, da The Good Lobby, Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights, Associazione Lex Digital e Science for Democracy.